Gli ultimi anni sono stati un laboratorio eccezionale per osservare il progressivo impegno delle aziende italiane, europee e globali nei confronti della sostenibilità sociale, della filantropia e del volontariato aziendale. Il concetto di responsabilità sociale d’impresa, in inglese Corporate Social Responsability (CSR), ha infatti riscosso una rinnovata attenzione collettiva. Soprattutto durante la pandemia, abbiamo maturato l’idea che sia le piccole che le grandi imprese debbano non solo occuparsi della produzione e della commercializzazione di beni e servizi, ma anche della sostenibilità sociale e ambientale di ciò che fanno su scala locale e a livello internazionale.
L’ultimo rapporto di Osservatorio Socialis per l’Italia, aggiornato al 2022, conferma il trend di crescita costante di CSR e sostenibilità, intesa come ogni genere di attività di responsabilità sociale all’interno dell’azienda, comprese quelle per il benessere dei dipendenti e per la responsabilità e/o sicurezza ambientale. Attualmente, la cultura e la pratica della responsabilità sociale vede un coinvolgimento attivo delle imprese italiane che raggiunge quasi l’universalità! Nel 2021, infatti, la percentuale delle aziende italiane che ha investito in attività di Corporate Social Responsability è stata pari al 96%.
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<p><a href='https://www.pens.com/it/blog/guida-volontariato-aziendale/'><img src='https://www.pens.com/it/blog/it_wp-content/uploads/2023/04/National_Pen_Charts_IT_01_@2x-1024x573.png' alt='Grafico che illustra l'evoluzione negli ultimi venti anni del numero di aziende italiane impegnate in CSR' 540px /></a></p>
Sono sempre più numerose le aziende italiane che riconoscono i vantaggi delle pratiche di responsabilità sociale d’impresa in termini di reputazione, soddisfazione e senso di appartenenza dei dipendenti. I numeri lo confermano: secondo Osservatorio Socialis la cifra investita dalle imprese italiane in iniziative di CSR è in costante aumento dal 2013.
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<p><a href='https://www.pens.com/it/blog/guida-volontariato-aziendale/'><img src='https://www.pens.com/it/blog/it_wp-content/uploads/2023/04/National_Pen_Charts_IT_02_@2x-1024x649.png' alt='Grafico che illustra il volume di investimenti in CSR delle aziende italiane negli ultimi venti anni' 540px /></a></p>
Stando inoltre ai recenti risultati dell’indagine pubblicata da Dinamo Academy e Bocconi nel 2021, nel 2020 c’è stato un incremento del valore totale in termini di filantropia aziendale, anche detta Corporate Giving, pari al 26,3% rispetto al 2019. Sulla base dei dati raccolti, ben il 65% delle imprese è impegnato nel volontariato aziendale.
Come evidenzia il rapporto di Osservatorio Socialis, le imprese italiane scelgono di attivarsi in CSR e sostenibilità in primis con iniziative all’interno dell’azienda. Al secondo posto per diffusione si collocano le attività sul territorio nazionale, a cui seguono quelle nell’area più vicina alla sede dell’impresa.
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<p><a href='https://www.pens.com/it/blog/guida-volontariato-aziendale/'><img src='https://www.pens.com/it/blog/it_wp-content/uploads/2023/04/National_Pen_Charts_IT_03_@2x-1024x661.png' alt='Grafico che illustra l'area in cui le aziende italiane sono maggiormente attive in CSR' 540px /></a></p>
Nello specifico, per quanto riguarda le attività di Corporate Giving, secondo Dinamo Academy e Bocconi, l’85% delle imprese italiane destina il 51% delle erogazioni a favore di beneficiari e organizzazioni italiane. La propensione delle imprese italiane ad investire in filantropia internazionale, a favore di organizzazioni e progetti italiani fuori dai confini nazionali, si è mantenuta negli scorsi anni più o meno costante. La ripartizione del giving internazionale per area geografica vede in testa l’Europa (altri Paesi Europei), seguita dall’Africa e dall’Asia.
Ma quanto dona l’Italia? Secondo quanto emerso da uno studio sulla filantropia in Europa pubblicato dall’Università dell’Indiana nel 2022, su una scala da 1 a 5, l’indice di filantropia attribuito all’Italia è pari a 4,38, inferiore a quello di Paesi come Norvegia (4,83), Germania (4,78) e Francia (4,64), e superiore a quello di Regno Unito (4,07), Spagna (3,83) e Portogallo (3,49).
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<p><a href='https://www.pens.com/it/blog/guida-volontariato-aziendale/'><img src='https://www.pens.com/it/blog/it_wp-content/uploads/2023/04/National_Pen_Charts_IT_06_@2x-1024x758.png' alt='Mappa che illustra l'indice di filantropia dei diversi paesi europei' 540px /></a></p>
La scelta della formula di volontariato da attivare può variare molto da impresa a impresa, oltre che dagli obiettivi che ci si pone. In generale, il panorama del volontariato d’impresa è molto diversificato e include iniziative quali:
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<p><a href='https://www.pens.com/it/blog/guida-volontariato-aziendale/'><img src='https://www.pens.com/it/blog/it_wp-content/uploads/2023/04/National_Pen_Charts_IT_07_@2x-1024x649.png' alt='Grafico che illustra le percentuali dei tipi di volontariato aziendale proposti dalle aziende italiane' 540px /></a></p>
Lo studio di Dinamo Academy e Bocconi evidenzia la tendenza delle imprese italiane a offrire soprattutto programmi “tradizionali” di Corporate Volunteering. La seconda tipologia di volontariato in ordine di scelta è rappresentata dai Community Days, diminuiti nell’arco della pandemia a causa della difficoltà nel mobilitare un gran numero di dipendenti contemporaneamente.
Il volontariato di competenza è un trend emergente che porta con sé sfide e opportunità in termini di welfare aziendale. Si tratta di un’attività nella quale il dipendente, incentivato dall’impresa in cui lavora, mette al servizio della comunità un know how maturato attraverso un’esperienza lavorativa più o meno prolungata nel tempo. In genere, chi intraprende questa forma di impegno sociale non offre solo la sua expertise per contribuire a risolvere un problema o aiutare qualcuno, ma acquisisce anche nuove consapevolezze e competenze.
Secondo una ricerca condotta nel 2022 da Terzjus, nell’attuale panorama del Corporate Giving italiano si distinguono 4 principali modelli di volontariato di competenza:
I confini tra i modi di praticare il volontariato di competenza sono labili sia perché possono coesistere all’interno di una stessa realtà aziendale, sia perché possono evolvere nel corso del tempo. In generale, l’indagine condotta da Terzjus attraverso interviste approfondite a 24 manager volontari ha sottolineato come il volontariato di competenza, sebbene necessiti in Italia di una maggiore strutturazione, rappresenti per le aziende una delle strade più importanti da percorrere verso un business etico.
Gli ambiti nei quali il fenomeno del volontariato d’impresa si può sviluppare e applicare sono molteplici. Possono essere attività svolte presso la comunità locale, come programmi educativi o raccolte fondi per associazioni non profit del territorio. O ancora la partecipazione a progetti di sostenibilità ambientale, l’organizzazione di eventi locali a scopo di beneficenza ma anche il supporto di Organizzazioni non governative che operano nella cooperazione internazionale. L’elemento imprescindibile è la partecipazione attiva e il pieno coinvolgimento dei dipendenti.
Stando all’indagine Dinamo Academy e Bocconi, nell’anno 2019, ovvero prima della pandemia, in Italia, gli ambiti dello sport, della cultura e delle attività ricreative sono in vetta ai settori di intervento cui le imprese hanno indirizzato i propri investimenti filantropici. Seguono l’assistenza sociale e la sanità/salute pubblica. Nel 2020 la situazione si presenta naturalmente differente: al primo posto passa il settore “protezione civile, emergenza e catastrofi”, seguito da sanità e salute pubblica.
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<p><a href='https://www.pens.com/it/blog/guida-volontariato-aziendale/'><img src='https://www.pens.com/it/blog/it_wp-content/uploads/2023/04/National_Pen_Charts_IT_08_@2x-677x1024.png' alt='Grafico che illustra le percentuali di investimento delle aziende italiane nei diversi settori del volontariato aziendale' 540px /></a></p>
La ripartizione degli investimenti in filantropia aziendale si spiega anche grazie agli ultimi dati Istat relativi al 2020, stando ai quali in Italia le istituzioni non profit sono oltre 360.000. Il settore dello sport rappresenta il 32,9% delle istituzioni non profit, quello delle attività culturali e artistiche il 15,9%, quello delle attività ricreative e di socializzazione il 14,3%, quello dell’assistenza sociale e protezione civile al 9,9%.
Sulla base dei dati raccolti da Osservatorio Socialis, il vantaggio più tangibile nelle imprese che hanno introdotto attività di CSR è il miglioramento della reputazione e dell’immagine aziendale. Inoltre, le aziende impegnate in questo tipo di iniziative hanno potuto constatare un aumento della motivazione del personale e un conseguente miglioramento del clima interno, nonché la crescita delle opportunità di mercato e la fidelizzazione della clientela.
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<p><a href='https://www.pens.com/it/blog/guida-volontariato-aziendale/'><img src='https://www.pens.com/it/blog/it_wp-content/uploads/2023/04/National_Pen_Charts_IT_09_@2x-1-1024x683.png' alt='Grafico che illustra i vantaggi ottenuti dalle aziende italiane tramite iniziative di CSR' 540px /></a></p>
Sei un piccolo imprenditore, una piccola imprenditrice o lavori per una piccola azienda? Vuoi impegnarti nella filantropia, ma non pensi di avere abbastanza risorse per fare la differenza? Secondo l’ultimo rapporto di Fondazione Sodalitas, le aziende che promuovono attività di volontariato d’Impresa in Italia non sono solo aziende di grandi dimensioni, ma anche aziende di medie e piccole dimensioni. Stando agli ultimi dati disponibili, il 19% delle imprese impegnate nel giving aziendale ha infatti meno di 50 dipendenti. Non preoccuparti, dunque: la generosità non è solo per i grandi! Scopri 4 motivi per cui le PMI dovrebbero investire nella filantropia.
Attraverso il volontariato d’impresa puoi diventare parte integrante della tua comunità. Nel tuo piccolo, puoi fare la differenza e sii certo che i tuoi sforzi verranno ripagati! Residenti, clienti e dipendenti ricorderanno le iniziative che hai supportato. Ciò può giovare in modo significativo alla reputazione della tua azienda e allineare così i valori fondamentali che incarna.
Eventi di beneficenza, gare e competizioni sportive, progetti di integrazione e cooperazione sono occasioni per farsi conoscere. Uno dei vantaggi della filantropia aziendale è la possibilità di commercializzare i tuoi prodotti e ottenere così maggiore visibilità. I consumatori sono sempre più consapevoli degli aspetti etici e sostenibili dei loro acquisti e si aspettano che i marchi agiscano di conseguenza. Investendo nella filantropia aziendale, migliori l’immagine del tuo marchio e la fedeltà dei clienti a lungo termine.
Partecipando ad attività di volontariato aziendale, anche il morale dei dipendenti migliora. Riconoscersi in una causa comune contribuisce allo spirito di squadra e allo sviluppo di una cultura del lavoro positiva e proattiva. Inoltre, l’attenzione della tua impresa nei confronti delle iniziative di responsabilità sociale permetterà di attrarre nuovi talenti. Mostrando il tuo impegno in modo trasparente, attirerai molti candidati i cui valori rispecchiano quelli della tua organizzazione.
Come accade anche per il welfare aziendale, il volontariato d’impresa offre un duplice vantaggio all’impresa che lo incoraggia. Da un lato è uno strumento utile per migliorare il clima aziendale e il rapporto con i collaboratori, dall’altro ti consente di beneficiare dei vantaggi di natura fiscale. Stando ai dati Terzjus, attualmente in Italia i benefici fiscali nei casi di donazione ammontano a 5,5 miliardi di euro l’anno.
Ti stai chiedendo come la tua impresa può contribuire a rendere il mondo un luogo migliore e allo stesso tempo trarre possibili vantaggi? Sei nel posto giusto. Ecco 5 consigli che fanno al caso tuo.
Preso atto che il volontariato aziendale comporta vantaggi a livello fiscale, è necessario conoscere la legislazione che permette di usufruirne. In Italia, il volontariato d’impresa è considerato una forma di erogazione liberale fatta dall’azienda verso una organizzazione di Terzo Settore con qualifica di Onlus. In merito, l’art. 100 del TUIR consente all’azienda di dedurre nel limite del 5 per mille le spese relative all’impiego di lavoratori dipendenti per prestazioni di servizi erogate a favore di Onlus. La Riforma del Terzo Settore prevede inoltre nuove opportunità. Tieniti informato sulle leggi e sui programmi in vigore e non esitare a farne uso!
Come già spiegato, il volontariato di competenza rappresenta una grandissima occasione in quanto permette di donare risorse e allo stesso tempo di acquisirne. Mettere a servizio della comunità la propria professionalità, dedicandosi a cause di interesse collettivo, è un win-win assicurato. Tra le attività svolte a titolo gratuito è possibile scegliere ad esempio l’educazione ambientale nelle scuole, la partecipazione a progetti di cooperazione in Paesi in via di sviluppo, le consulenze tecniche a supporto di associazioni non profit, il tutoring nei confronti di persone vulnerabili e così via.
In ambito filantropico, le possibilità sono pressoché infinite e non tutte sono raccomandabili. È pertanto utile chiedersi: quale ente rispecchia i valori fondanti della mia azienda? In quale associazione rivedo i miei obiettivi e quelli del mio team? Una volta scelto il settore d’azione, è necessaria una verifica approfondita della credibilità dell’organizzazione scelta, nonché della coerenza dei principi che rappresenta con quelli della tua impresa. Fai le tue ricerche, scegli un’associazione che pratichi la trasparenza e non esitare a contattarla per sapere come viene gestito il denaro e come verrà utilizzato.
Le piccole e medie imprese sono una leva importante per gli investimenti a livello locale e regionale, soprattutto in ambito culturale. Sostenendo un progetto locale, è possibile colmare la lacuna dei finanziamenti pubblici e fornire un aiuto gradito alla comunità. Che si tratti di un progetto culturale, sportivo o di solidarietà, con il loro contributo, le PMI possono valorizzare il territorio e aumentarne l’attrattiva per potenziali talenti e investitori.
Sostenere una causa, sì, ma non ciecamente. Partner e consumatori diffidano delle belle affermazioni sui social network, soprattutto se poi si rivelano poco seguite da azioni. Greenwashing, pinkwashing, socialwashing, non mancano i termini per descrivere impegni sociali e ambientali che si limitano al puro marketing. Non limitarti a proclamare il tuo impegno, mettilo in pratica! Sii trasparente sulle cause che sostieni, sui fondi che doni e sui partiti politici che appoggi.
Noi di Pens.com creiamo prodotti personalizzati che aiutano le piccole imprese a far conoscere il proprio nome. Per noi e per le piccole imprese che serviamo, è importante impegnarci a farlo nel modo più responsabile e sostenibile possibile.
Un modo semplice per fare la differenza nella tua comunità è quello di analizzare il tuo prodotto o servizio e pensare a come donarne una parte a chi ne ha bisogno. Poiché realizziamo articoli come penne personalizzate e prodotti da ufficio, offriamo gratuitamente cancelleria e materiale scolastico a varie organizzazioni che si occupano di formazione ed educazione per l’infanzia.
A San Diego, in California, dove si trova la nostra principale sede, abbiamo inoltre donato migliaia di penne personalizzate ai dipendenti degli ospedali, alle scuole e al dipartimento dei vigili del fuoco locale.
Per impegnarsi su larga scala, è fondamentale cercare l’aiuto di organizzazioni partner. Ecco perché nel 2012 abbiamo stretto una collaborazione con Spring Global Delivery Solutions che ci ha permesso di donare circa 900 pallet di prodotti a diverse associazioni e organizzazioni benefiche in tutto il mondo.
È sempre importante ricordare il messaggio che la tua azienda vuole trasmettere con i suoi servizi e le sue azioni.
«Noi di Pens.com sosteniamo associazioni di beneficenza che sono allineate al 100% con i nostri valori e la nostra missione aziendale» – Danae Brooker, Vicedirettrice Brand & Strategy di Pens.com
Se sai quanto puoi permetterti di donare e hai un piano per farlo, trasforma le donazioni in beneficenza in parte della tua strategia aziendale. Una cosa è certa: ciò che fa bene alla comunità fa bene anche al business.
Fonti:
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